CAP.7 << IL MULINO E I MOLINARI >>
La storia di un piccolo mulino ad acqua può arrivare quindi ad intrecciarsi con la
storia di grandi personaggi del passato, anche se interessò soprattutto la vita dei
contadini del contado per cui rappresentò un mezzo fondamentale per la
sopravvivenza della propria famiglia.
Sappiamo quindi per certo che fu un possedimento farnesiano, come si evince anche
da un atto stilato dal notaio De Cremonese di San Valentino del 1772 (n.148 carte
36-37- Archivio di Stato, Chieti). In questo atto si fa riferimento al mulino di
Lettomanoppello, la cui costruzione era stata ostacolata dai ministri farnesiani che
avevano il possesso del Molino regio sul Lavino, per evitare la possibile concorrenza.
Nel documento si dice che la costruzione del mulino di Lettomanoppello, chiamato la
Molinella, terminò nel 1764 e che si aveva l’obbligo di non andare a macinare in altri
mulini pena la multa di sei ducati. Il mulino-regio di Scafa, dove i contadini erano
soliti andare prima della costruzione della molinella di Letto, era in affitto ad Andrea
Bernabeo, Nicola Polce ed altri e vi si poteva andare a macinare solo se quello di
Lettomanoppello non era in funzione.
ATTO DEL NOTAIO DE CREMONESE DEL 1764